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Sconcerti, il ricordo della figlia Martina: "Ecco cosa mi manca". Polverosi: "Quella volta a Bruxelles..."
17 dic 2024 16:30Calcio

A fare un ricordo di Mario Sconcerti, celebre giornalista, scomparso esattamente due anni fa, è stata la figlia Martina Sconcerti. Insieme a lei il giornalista Alberto Polverosi

Martina Sconcerti: "Al di là della mancanza personale, sento una grossa mancanza intellettiva, perchè è difficile trovare persone nutrienti per la propria mente. La conversazione in cui uno si sente in discussione, la critica costruttiva mi manca. Spero in futuro di ricordarlo nel giorno della sua nascita più che in quello del suo addio. Mi ha insegnato a essere molto combattiva. Io giornalista? L'ho rifiutato categoricamente, non volevo essere 'la figlia di...'. E' molto difficili più bravi di chi è venuto prima, io volevo una mia identità professionale. E' la professione però che ha inseguito me, perché oggi faccio formazione alle aziende e faccio tanto uso delle parole".

Alberto Polverosi: "Mario ti diceva 'Guarda la Fiorentina fa schifo', tu gli dicevi che non era così ma poi uscivi dalla discussione che la pensavi come lui. Aveva questa forza. Io sono convinto che sia la moglie Rosalba l'anima che ha guidato Mario. Si era auto-inviato a Bruxelles nel 1984, la Fiorentina ne prese 6 e arrivammo in albergo prima della partita dove c'era la Fiorentina e si trovò un gruppetto di tifosi. Eravamo 4 giornalisti contro una dozzina di tifosi. Riconobbero Mario, che aveva bastonato la Fiorentina sul giornale e lo accusarono di questo, ma lui rispose per le rime alle critiche. Se non lo portavamo via, chissà cosa sarebbe successo. Ma Sconcerti era uno che all'improvviso ti diceva di volerti bene".

Daniele Petroselli