Il Pineto ad ora è decimo e dunque in zona play-off. Che bilancio fa delle ultime settimane?
“Il percorso è buono, poi è chiaro che le partite siano spesso figlie di episodi. È chiaro che salta all’occhio l’ultima sconfitta per il punteggio pesante, anche se ce la siamo giocata e il divario non è stato quello che ha poi detto il campo. Ce la siamo giocata alla pari alla lunga con una formazione importante. Nell’ultimo periodo abbiamo comunque fatto un ottimo percorso e ci auguriamo di continuare su questa falsariga. A inizio stagione non eravamo partiti benissimo e c’è stato un avvicendamento tecnico, ma ora dobbiamo proseguire sulla strada delle ultime settimane”.
C’è una partita per cui ha ancora qualche rammarico e che potendo rigiocherebbe?
“Non è mio costume parlare di queste cose, proprio perché mi rendo conto che analizzando tutte le partite in maniera onesta ci si renda conto che gli episodi magari ci hanno restituito qualcosa in altre occasioni. Ci sono state partite come quella di Ferrara per esempio, dove eravamo avanti di un gol e dove a fine primo tempo abbiamo preso un rosso molto dubbio che ci ha complicato una sfida in cui stavamo meritando. In altre gare però gli episodi hanno invece girato a nostro favore e ripeto che a fine campionato queste situazioni si equilibrano. Ora è inutile piangersi addosso perché mancano ancora tante partite ed il futuro è tutto da scrivere”.
In questa stagione si sta discutendo tanto del tema arbitrale. Come si può valutare il rendimento dei direttori di gara?
“Analizzare un discorso del genere necessiterebbe di ore di tempo. Io ritengo in realtà che la qualità media dei direttori di gara sia alta, considerando che in C non c’è il supporto del VAR e non c’è grande esperienza acquisita, dato che parliamo di arbitri giovani. Alcuni errori poi sono frutto di poca esperienza calcistica, dato che ritengo che se i direttori di gara avessero indossato gli scarpini come calciatori si accorgerebbero di certe cose. Continuo però a ritenere che il livello non sia basso. Un unico appunto è che a volte bisogna capire che di fronte si hanno davanti persone con venti, trenta o quarant’anni di esperienza nel calcio e dunque non si può abusare del fatto di avere la casacca da arbitro. Questa superiorità a volte si fa a fatica ad accettarla, anche perché noi dipendiamo dalle loro scelte, che quasi sempre sono giuste, ma altre volte no. A volte uno vorrebbe solamente capire le cose, un minimo di comprensione in più servirebbe. In pratica anche noi dobbiamo avere più pazienza, mentre loro devono essere più predisposti nei nostri confronti”.
Cosa ci si può aspettare dal mercato invernale del Pineto?
“Quello che più o meno ho sempre fatto, ossia poco, al massimo qualche ritocco. Il mercato di riparazione deve portare appunto ad una riparazione, ma marginale. Io ho la fortuna di avere un presidente che non si tira mai indietro davanti alla mie richieste e a quelle dell’allenatore. Adesso però la testa va alle prossime due partite, perché vorremmo fare delle feste serene”.