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Negri: "Perugia? Bisogna ripartire dall’ultima vittoria. Montevago? Mi piace tantissimo"
21 ott 2024 17:51Calcio
© foto di Stefano Scarpetti

Marco Negri, ex calciatore, è intervenuto nel corso di "A Tutta C" a TMW Radio per commentare vari temi.

Lei è ancora molto amato a Perugia
"Quando vado in centro ogni volta a Perugia è come se venisse presentato un nuovo giocatore per la gente che c’è. C’è un grande entusiasmo per me. Quando c’è questa cosa è perché si è nel cuore dei tifosi ma anche i tifosi sono nel mio cuore". 

Perugia altalenante ma successo importantissimo ad Ascoli
"I risultati dicono questo. Dopo una sconfitta in casa era d’obbligo la prestazione e questa è arrivata. Oltre questa sono arrivati i tre punti e la porta inviolata. Per ritrovarsi bisogna partire da un qualcosa e quel qualcosa è l’equilibrio. La porta inviolata è stato un segnale da non sottovalutare sotto questo punto di vista, anche la reazione e soprattutto i tre punti lo sono stati".

Il Perugia è stato altalenante in questo inizio di stagione, da cosa può essere dipeso?
"Vediamo la prossima che succede, per il discorso che il Perugia è altalenante. Per me comunque l’ultima gara è un ottimo punto di partenza. Bisogna ripartire dalle cose positive viste contro l’Ascoli e migliorare le cose che non vanno. Adesso bisogna trovare molto intensità e trovare il giusto equilibrio per mettere in luce le caratteristiche dei giocatori".

Ci può raccontare qualcosa sull’affare che la portò a Perugia? Al Cosenza andò Lucarelli
"C’è un aneddoto. Si dovevano mettere d’accordo solo le società. Io vidi Lucarelli in un albergo e gli feci l’in bocca al lupo per la stagione seguente. Lui, però, mi disse che non stavano accontentando le sue richieste. Io gli risposi di chiedere quello che voleva perché io avevo già firmato e quindi l’accordo si doveva fare".

Che idea si è fatto su Montevago?
"È uno di quei profili che mi piace tantissimo. Adoro gli attaccanti moderni che hanno le due fasi in modo naturale. Sanno tenere la palla su e sanno anche tornare indietro. Mi piace tantissimo il fatto che danno tante occasioni all’allenatore. Ha fatto, poi, gol importanti. Deve stare bene perché ha dimostrato che il gol lo ha. Deve sfruttare tutto il lavoro che la squadra fa per lui. È un giocatore che dimostrerà in campo tutto il suo valore".

Su Formisan invece? Ci vuole ancora tempo per giudicarlo?
"Deve essere giudicato nel lungo periodo. Ha dato delle risposte contro l’Ascoli perché per me era già una gara sotto la lente d'ingrandimento di tutto l’ambiente. Poteva anche andare in confusione per la pressione e invece è riuscito a trasmettere il giusto apporto alla squadra. Adesso avendo capito i giocatori e il modo di giocare ci si aspetta un miglioramento costante. Tra un po’ arriveranno quelle gare che l'ambiente vive al 100% e lì i giocatori e l’allenatore verranno giudicati. Queste gare aiuteranno anche la sua esperienza".

Per lei le U23 sono un progetto vincente? I giovani stanno crescendo molto? Le piace questo format dei playoff?
"Per me le seconde squadre stanno facendo vedere che questo tipo di progetto va rimandato o comunque va digerito un po’ meglio. Sul discorso playoff posso dirvi che sono molto lunghi e che, spesso, rappresentano un obiettivo per le società. Non sempre poi, però, si arriva a vincere e il rischio, infatti, è quello di continuare ogni stagione a farli senza però mai arrivare. È importante che ci sia l’inserimento dei giovani in questo campionato e io ne sono molto felice l’importante è che siano forti e che, soprattutto, facciano gare competitive e giochino in ambienti competitivi".

Giuseppe Vignola