Una vittoria di carattere quella della Juventus contro il Manchester City di Pep Guardiola. Ma questo successo può essere la svolta per la squadra di Thiago Motta dopo un periodo complicato? Ecco il pensiero degli opinionisti di TMW Radio.
Franco Piantanida: "La Juve non ha bisogno di una svolta ma di equilibrio. Tutto quello che sta attorno alla Juve è disequilibrio, con l'equilibrio si possono analizzare tutte le partite e la situazione creata. Resta una squadra che oggi è in grado di battere il City, poi quando entreranno altre cose che cerca Mota potrà solo che migliorare".
Mimmo Cugini: "Per me non è una partita coraggiosa, visti i dati del possesso palla e dei tiri nel primo tempo. Non vedo un calcio moderno o propositivo, ma da inizio stagione vedo una prudenza assoluta anche nelle giocate dei calciatori. Ha fatto bene ieri a giocare col City per fargli male, ma la valutazione della partita di ieri non dà niente di nuovo".
Paolo Paganini: "Lasciando da parte la crisi profonda del City, dove è finito il ciclo, ieri la Juve ha fatto vedere lo spirito di Motta, ossia primo non prenderle e poi darle. La Juve è in una fase di ricostruzione, dove mancano dei tasselli, a cominciare dalla punta. Non può esserci solo Vlahovic. Lo spirito non è mai mancato, ora vedremo che mercato farà, non può essere solo di riparazione ma serve qualcosa di più forte".
Stefano Impallomeni: "Non lo so ma mi sono piaciute le parole di Motta, anima, fuoco e testa. Complimenti, perché il lavoro di Motta è evidente. Solo un acquisto di Giuntoli per ora svetta. Motta rimane il miglior acquisto della Juve. Me lo auguro per Motta e per la Juve che sia un segnale per la stagione, ma c'è ancora una gestione difficile da gestire come collettivo. Questo non è il vero Motta, ha fatto un buon lavoro finora ma deve aggiungere. Ieri ha vinto con anima, testa, cuore, come ha detto ieri Motta. Danilo a sinistra ho delle perplessità a sinistra ma ieri ha fatto una partita gigantesca. Ribadisco, si vede il lavoro di Motta, per il resto attendo il campo".
Gianni Balzarini: "La similitudine tra Motta e Allegri è quella che anche Motta basa la partita in base all'avversario. Lo step successivo sarà quando farà la propria partita. Ieri Motta ha saputo aspettare e colpire nei punti deboli, sfruttando la velocità di esecuzione, che finora non c'era mai stata. La Juve ha vinto in maniera strameriata. E Di Gregorio ha fatto delle grandi parate".
Sergio Porrini: "Siamo sempre qui, sono 3-4 anni che si parla della svolta. Con Pirlo, con Allegri...io sinceramente credevo di non dover essere di nuovo qui ad analizzare una Juventus in crisi e che una partita può sancire la svolta. Ero convinto che quest'anno potesse partire meglio da subito, quindi ci andrei cauto. Non è una partita tra due squadre in crisi che può sancire una rinascita. Ci vogliono risultati e altre prestazioni. La prestazione di ieri lascia fiduciosi, certo contro un City in crisi ma che poteva andare in vantaggio".
Luca Gramellini: "Motta può essere giudicato solo a fine stagione, tanti infortuni non gli hanno permesso di lavorare come voluto, ma ieri è emerso il concetto di squadra. Ho visto 11 giocatori che ci hanno messo sacrifico, fame, umiltà e grinta. Si è vinto contro un City in crisi ma è sempre il City. E' una bella base di partenza, ora serve una controprova. Col Venezia si vede se ci sono degli step di crescita a livello di mentalità".
Stefan Schwoch: "Per Motta può rappresentare un nuovo punto di partenza. ha recuperato dei giocatori come McKennie, ma anche altri giocatori che per l'idea di gioco che ha sono essenziali. Alla Juve a ogni passo falso vieni giudicato. Quando hai la Juve che da qualche anno non ha tutti giocatori da Juve, anche tanti giovani, ci vuole un po' di pazienza. Oggi vedo un Koopmeiners che sta dando qualcosa di meno di quanto ci si aspetta. Stanno ricostruendo una mentalità e filosofia di gioco. Spero ci sia voglia di aspettare, non come è accaduto con Sarri".