A parlare dei temi del giorno a TMW Radio, durante Maracanà, è stato (come sempre) Stefano Impallomeni, giornalista ed ex calciatore.
Inter in semifinale di Champions:
"La forza del gruppo, davvero. E' stato un capolavoro. Indipendentemente da come vada, complimenti all'Inter. Ieri partita straordinaria con un Bayern che non ha mai mollato, poi c'è stata la ribellione dell'Inter che ha ribaltato la sfida ed è finita col fiato corto e bisognerà interrogarsi su questo fatto che le italiane arrivano così. E' un'Inter che non so se ha fatto il massimo sforzo ma poco conta. Complimenti a Inzaghi, che va blindato perché è un fattore. E' davvero bravo. E' cresciuto anche sul piano caratteriale".
La vittoria col Bayern può dare o togliere qualcosa in chiave campionato all'Inter di Simone Inzaghi?
"Dà come adrenalina e consapevolezza di essere forti. Però mi sembra che sia stato fatto un grande sforzo. Già dalla sfida di Bologna capire, potrebbe pagare. Serve una partita importante a Bologna per vincere. Se supererà questo scoglio, sarà importantissimo. E' una tappa cruciale per il campionato".
Cosa aggiunge?
"Il Bayern ha fatto una partita monumentale, ne aveva di più alla fine e se si andava ai supplementari che succedeva? Di sicuro ci si è messa anche un po' di fortuna ma funziona così".
Quale il merito di Inzaghi?
"L'essere cresciuto gradualmente in un ambiente pesante, con una grande storia. Ha inizio ha impiantato un sistema di gioco, poi ha avuto dei passaggi a vuoto sui cambi e c'era un po' di distanza con i giocatori. Poi ha conquistato piano piano tutti quanti e si è irrobustito fuori dal campo. Era allergico alle critiche e ora molto meno. E' uno dei più forti in Europa. E il patto con Lautaro gli ha dato una grande mano".
Se oggi fosse un ds di un grande club, chi sceglierebbe tra Inzaghi e Conte?
"Un lavoro profondo, affidabile, di valorizzazione di rosa e obiettivi, in questo Inzaghi è più forte. Conte? Va in ambienti diroccati e ti sistema tutto, è la luce. Conte trasforma il cemento in erba, Inzaghi arriva lì all'Inter e vince anche perché prima c'erano stato Spalletti e Conte".
