Cambia il padrone temporaneo della Serie A. Il Napoli cade contro la Lazio di Baroni e dunque è l'Atalanta a riscoprirsi nuovamente in vetta. Nel frattempo, diamo i numeri.
Fiorentina 9: Otto vittorie consecutive in Serie A mancavano dal lontano 1960, ben sessantaquattro anni fa. A quei tempi la Fiorentina era un’assoluta eccellenza del calcio italiano, capace di raggiungere importanti traguardi in ambito nazionale ed internazionale. All’epoca di quegli otto successi di fila la Viola aveva vinto appena quattro anni prima lo scudetto, tre anni prima aveva raggiunto la finale di Coppa Dei Campioni e in quella stagione avrebbe chiuso al secondo posto in Serie A. Sarebbero poi state alzate al cielo un anno più tardi la Coppa Italia e soprattutto la Coppa Delle Coppe. Il solo paragone con quello squadrone dovrebbe inorgoglire Palladino, il suo staff, i suoi giocatori e tutti i tifosi di questo club dal passato così altisonante. Anche in nome di Edoardo Bove, senza dimenticare i compianti Joe Barone e Davide Astori, è giusto che la Fiorentina lotti per far tronare a risplendere anche il presente ed il futuro.
De Ketelaere 8: Tra i tanti calciatori elogiati dell'Atalanta è il turno anche di Charles De Ketelaere. Il suo discusso gol (regolare secondo il trascurabile parere del sottoscritto) vale l'ennesimo timbro all'interno di alcune settimane veramente da paura. Nelle ultime otto partite in tutte le competizioni sono quattro le reti siglate e addirittura otto gli assist confezionati. Numeri che certificano la centralità del ragazzo belga nello scacchiere di Gasperini. Sia in Serie A che in Champions League del resto è sempre titolare ed è facile immaginare il perché. Difficile dire se questo periodo magico a livello individuale e di squadra potrà durare per tutta la stagione, ma nel frattempo pensare al comunque gratificante titolo di Campione d'Inverno non appare più come un'utopia.
Koopmeiners 6: Habemus retem. Il tanto agognato primo gol in maglia bianconera è finalmente arrivato, anche se non accompagnato da un successo; anzi, per poco il Bologna non è riuscito a portarsi a casa i tre punti dallo Stadium. I tifosi juventini ad ogni modo si augurano che la rete di Koopmeiners possa essere solo la prima di tante. Nel frattempo il giudizio non può che essere sufficiente e poco più, un po’ come del resto per la prestazione offerta contro gli uomini di Italiano. Le colpe, se così si possono definire, sono chiaramente da ripartirsi. Ciò che conta è che l’olandese gioca in contesto differente, in una posizione differente e con dei compiti differenti rispetto al periodo atalantino. Ora starà a lui e a Motta lavorare sodo e in maniera uniforme per trovare la formula giusta affinché Koopmeiners possa tornare in versione RoboKoop.
Theo 5: Ormai si può tranquillamente affermare che la versione di Theo Hernandez che stiamo osservando è ad oggi una delle peggiori di sempre in maglia rossonera. Anche contro l’Atalanta il terzino francese è apparso infatti in perenne affanno, aldilà del discusso contatto con De Ketelaere in occasione dell’1-0. In una stagione delicata e di transizione, l’ex Real Madrid non è praticamente mai riuscito ad esprimersi sui parametri che gli erano valsi valanghe di meritati elogi nel corso della gestione Pioli. A Theo stanno mancando sia la concentrazione dal punto di vista difensivo (troppe le reti incassate su sue marcature rivedibili), che la propulsione ed incisività offensiva che lo hanno reso celebre nell’arco della sua carriera (l’ultimo assist in maglia rossonera risale a più di due mesi fa). Forse qui in Italia si è dato troppo poco peso alle parole di Deschamps, che lo aveva definito stanco psicologicamente. Una stanchezza che sta pesando sul suo rendimento e di conseguenza su quello dell’intero Milan.