Una vittoria sofferta in Champions League contro la Stella Rossa ha portato il tecnico del Milan Paulo Fonseca a un duro sfogo nel post-gara. A chi era diretto? Ma soprattutto che effetti potrà avere sul gruppo? Lo abbiamo chiesto alle voci di TMW Radio.
Franco Piantanida: "Lo sfogo mi piace, almeno fa capire qualcosa della situazione. Fonseca in questa situazione ha perso il panettone Milan, ma devono esserci anche i canditi che sono Leao e Theo Hernandez. Lui dice che però sta facendo il panettone con quello che ha. Si è stufato dopo aver già rischiato una volta, il rischio è continuare così fino a fine stagione. Fonseca è un uomo solo, a Milanello non c'è nessuno".
Mimmo Cugini: "E' un tentativo di Fonseca di scrollare l'albero, di far capire cosa succede al Milan. Ma parla a gente che o è sorda o non ascolta. Non riesco a capire il silenzio da parte della società, che delegittima l'allenatore, come accaduto dopo Bergamo ma non solo. C'è una situazione di totale confusione, la società non protegge l'allenatore, che va contro la squadra. E' un tentativo di svegliare un ambiente troppo sonnolento. Forse in questo club di Milan c'è rimasto molto poco".
Paolo Paganini: "Fonseca ha vinto due jolly, il derby e a Madrid col Real, ma i problemi strutturali del Milan restano. E vuol dire la gestione dello spogliatoio. Evidentemente il problema sussiste nello spogliatoio, Fonseca fa quello che può ma quando hai lui vuol dire che hai l'ombrello più ampio di Ibrahimovic. Se ci fosse stato in panchina Conte, non si sarebbero viste queste cose. Ha capito che l'aria che tira non è delle migliori nei suoi confronti, può essere che porti a valutazioni da parte della società".
Stefano Impallomeni: "Fonseca è una persona straordinaria dal punto di vista umano. Emerge tutta la sua frustrazione, di un professionista che dice che è un gruppo di valore ma che non si comporta come tale. E' uno sfogo contro alcuni calciatori, non sa più come prenderli. Io mi sono fatto un'idea, ma credo che 2-3 si conoscono, uno in particolare. Fonseca non è attaccato alle poltrone, o si fanno le cose come dice lui o se ne va. Mi è piaciuto perché lo ha detto alla quarta vittoria di fila".