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Ferraro: "Catania? Avevamo uno squadrone. Castellini? Non capisco il perché lo abbia lasciato libero"
30 apr 2024 18:35Calcio
© foto di Francesco De Cicco/TuttoLegaPro.com

Il mister Giovanni Ferraro è intervenuto nel corso di "A Tutta C" a TMW Radio per commentare vari temi

Ultime due stagioni due promozioni
"Sono stati due anni fantastici fatti con due piazze difficili, Catania e Giuliano. Ma anche l'anno prima feci la finale. Sono stati anni importanti per me, sorpattutto Catania mi ha fatto crescere molto. Dopo una piazza del genere, poi, è difficile ripartire da un'altra parte. Adesso vediamo che succede"

È stato importante per l'attuale stagione quello che ha preparato nella scorsa stagione? 
"È stato importante perché ci si trova in una piazza con un pubblico molto esigente. Va detto anche che il Catania ha avuto qualche vicissitudine, cambiando qualccosina. Quando non vengono i risultati si tende a cambiare. Ogni campionato ha le sue difficoltà, bisogna giorcarli. Ci vuole tempo per tutte le cose. Non è che visto che ti chiami Catania devi per forza vincere il campionato. Bisogna dare serenità e tempo ad allenatore e giocatori. La Serie C è diversa dalla D e bisogna preparare i calciatori".

Un giudizio su Castellini?
"Castellini già lo scorso anno con me ha fatto tutte le partite. È un giocatore di grandi prospettive e io non ho capito perché il Brescia lo abbia lasciato libero. Ha fatto benissimo in D e ha confermato tutto in C".

Ci racconta il suo calcio
"Con il Catania giocavo con il 4-3-3 con il vertice basso. I tre davanti li lasciavo molto liberi per la loro inventitva. L'allenatore bravo lascia i suoi attaccanti liberi negli ultimi 20 metri. Avevamo uno squadrone, la cosa più importante era gestire il gruppo. Io dicevo sempre ai giocatori che ero bravo con loro fino al sabato".

Che si aspetta per il futuro?
"Io aspetto un progetto dove l'allenatore viene lasciato lavorare. Ho avuto diverse offerte in questa stagione ma non ero convinto e non ho accettato. Se non sei convinto non riesci a fare bene. L'allenatore deve essere bravo anche a stare a casa".

Giuseppe Vignola