Vince ancora, vince sempre ormai l’Atalanta di Gasperini che vola in testa alla classifica in attesa di Napoli-Lazio di domenica sera e si gode 48 ore in solitaria davanti a tutte. Al Milan non basta un ottimo primo tempo, si spegne la luce dopo l’infortunio di Pulisic e i rossoneri vengono puniti da due calci piazzati. Fonseca protesta per il gol del vantaggio di De Ketelaere, Gasp sorride e non si può più nascondere. Ecco i tre punti di Atalanta-Milan di stasera:
Atalanta, vittoria da Scudetto
Non è il successo che vale il tricolore, ma i sei punti ottenuti dall’Atalanta contro Roma e Milan certificano una volta per tutte che la squadra di Gasperini è in piena corsa per lo Scudetto e ci rimarrà a lungo. Il primato in classifica è solo un segnale, le nove vittorie consecutive in Serie A e i 14 risultati utili in fila in tutte le competizioni certificano la grandezza della Dea. Il resto lo fa una un tridente offensivo fuori da ogni schema, Gasp si permette di tenere fuori il capocannoniere della Serie A in un big match del genere e cosa ottiene? Le reti degli altri due attaccanti su colpo di testa, la specialità di Retegui, non certo di De Ketelaere e Lookman. Se volevate una conferma, è arrivata oggi. Si, questa Dea è da Scudetto.
Il trio anti-Dea
Il Milan ha il perfetto attacco anti-Atalanta. Toglie punti di riferimento, vince tantissimi duelli nell’uno contro uno e sfrutta straordinariamente gli spazi che si possono creare alle spalle della difesa. Morata toglie qualsiasi riferimento a Hien, semplicemente dominante quest’anno contro avversari come Lukaku e Dovbyk, oggi in balia dello spagnolo che in poco più di 20 minuti aveva segnato due gol, uno dei quali annullato. Leao se è dentro la partita è quasi ingestibile in una partita dove si vive di duelli e oggi è stato straripante. Pulisic è il perfetto equilibratore, capace di farsi sempre trovare al posto giusto al momento giusto. L’Atalanta non ha mai concesso e sofferto tanto a livello difensivo come fatto nel primo tempo, l’uscita di Pulisic e il definitivo passaggio al 3-5-2 dei rossoneri ha tolto patemi alla difesa della Dea che nella ripresa ha faticato decisamente meno.
Uno sport, mille sport
Teoricamente quando assistiamo alle partite di Serie A abbiamo la possibilità di vedere uno sport. Da qualche tempo invece di sport ne vediamo 10, 100, forse addirittura 1000. Ognuno lo interpreta a modo suo, ognuno lo arbitra a modo suo. Piacerebbe a tutti vedere una Serie A dove il gol di De Ketelaere è la normalità, dove nessuno si lamenta perché il belga sovrasta Theo Hernandez. Quelle due mani sulla schiena del francese però rappresentano un contatto falloso nel 99% dei casi a cui assistiamo da anni ormai in Serie A. Vengono annullati gol per molto meno (Parma-Lazio l’ultimo esempio), vengono dati rigori per contatti che definire irrisori sarebbe riduttivo (Inter-Napoli o Empoli-Napoli, altri due esempi). E allora la domanda è una: a che sport stiamo assistendo?