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De Paola: "Milan, l'imputato n.1 non è Fonseca ma Ibra. Juve-Fiorentina può dire tanto"
27 dic 2024 16:01Calcio
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A commentare le notizie del giorno a TMW Radio, durante Maracanà, è stato il direttore Paolo De Paola.

Un ricordo di Gian Paolo Ormezzano:
"Lo dovevi fermare perché ti inondava di dati, aneddoti, racconti. Sempre con una perizia e attenzione agli episodi. Sono sempre stato impressionato dalla sua memoria. Era capace di scrivere anche tre pezzi contemporaneamente, rapidissimo. Dire che è stato un maestro è poco: un vero riferimento assoluto, un talento".

Milan-Roma, chi può essere l'uomo decisivo di questa sfida?
"Hernandez e Jimenez sulla sinistra non sarebbe un azzardo, mi piacerebbe vederli insieme. Jimenez non ha fatto rimpiangere Hernandez, ma la qualità del francese non si discute. Uno però sarebbe deresponsabilizzato dai compiti di copertura e potrebbe essere una mossa. Poi cito Saelemaekers, un ex che ha funzionato in un certo Milan e ha capacità di far male".

Su Fonseca che dice?
"Tra mille difficoltà va sostenuto, perché è solo contro tutti. Con la forza di carattere che ha avuto nell'accusare alcuni elementi che non hann oreso come dovrebbero ci vuole coraggio. Fonseca deve arrivare però a una conclusione: o ricompatta lo spogliatoio attorno a sè o deve andare via. E comunque se devi prendertela con qualcuno, devi farlo con Ibra, che ha mosso la campagna acquisti e ha chiamato Fonseca. E' l'imputato numero uno di questa situazione Ibra. Per me è irritante lo spogliatoio del Milan. I giocatori non vengono mai toccati fino in fondo, eppure sono convinto che sia un organico di primo livello, ma è un organico che a quello che vuole. Non è comandato. E sono problemi che c'erano già ai tempi di Pioli, di narcisismo e presunzione. Io mi aspettavo che il sergente di ferro Ibra intervenisse nello spogliatoio, e la mia delusione è questa. Dove c'è stato un intervento di Ibra nello spogliatoio?".

Cosa può dire Juve-Fiorentina?
"Può dire tanto. La Fiorentina non sta vivendo un bellissimo momento e bisogna capire a che treno può rimanere agganciata. Dall'altra parte il recupero della Juve sul piano del gioco si sta faticosamente ricominciando a vedere. Io h ofiducia in Motta ma vorrei vedere di più da lui. Se la Jue viene aggredita alta, va in difficoltà. Ed è una caratteristica che doveva essere un punto forte della Juve di Motta. Invece è un suo punto debole".

Daniele Petroselli