A L'Editoriale è il turno del direttore Paolo De Paola, queste le sue parole:
Vedendo questo momento, si possono accomunare Milan e Juventus?
"Io accomunerei, più che Milan e Juventus, i due allenatori, Fonseca e Motta. Le due società si possono accomunare per quanto riguarda la non volontà di cambiare. Il pallino, insomma, passa ai giocatori. Nei rossoneri si presume una certa anarchia. Per i bianconeri una certa paura, quando c’è questo tipo di sentimento si torna a fare quello che è stato fatto negli ultimi anni. La delusione attorno a Motta nasce dal fatto che la squadra non fa il salto di qualità. La sensazione principale che si ha guardando i bianconeri è che guarda giocare gli altri. Qui Motta deve accendere una miccia. Io comunque ribadisco che sono dalla parte di Motta e Fonseca".
Deluso dal Milan società? Sulle parole di Leao ieri sera?
"I risultati economici della società non si possono discutere. Io sono deluso da Ibrahimovic. Se uno dovesse scegliere tra lui e Maldini vi posso dire 100 volte Maldini. Anche i comportamente di alcuni, come quello di Theo, che era anche un pupillo di Maldini, con lui sarebbero passati sotto un altro aspetto. Per quanto riguarda Leao per Fonseca e un po’ per tutti è il giocatore più “ballerino” nel senso della prestazione. Fonseca gli ha consegnato lo scettro di essere l’esempio e questo è il suo ennesimo azzardo".
Sul momento della Juventus? Che cosa non va?
"Io credo che la Juventus dopo gennaio possa fare uno scatto di qualità. Capisco che non c’è pazienza in questo momento perché i bianconeri devono essere sempre candidati a vincere. Non si può adesso attaccare Motta perché lui non ha mai avuto vita facile. Da quando è partito c’è sempre stato il paragone con Allegri. Va capito che la rivoluzione è stata totale e quindi ci vuole tempo. Per come la vedo io, poi, meglio queste 15 giornate di Motta che gli ultimi 3 anni di Allegri. Bisogna far lavorare Motta con calma perché sta ricostruendo le macerie che ha lasciato proprio Allegri".
Su quello che è successo tra Bologna e Fiorentina e, soprattutto, tra Pradè e Italiano?
"In questo caso mi schiero dalla parte della Fiorentina. Io trovo un rosicamento innaturale quello di Italiano. Per me lui e i rossoblù non possono fare la tara sul passato perché i viola stanno facendo meglio. A me non piacciono questi tecnici che hanno questa retorica del loro lavoro come unico e incredibile. Non è solo Italiano che si atteggia così. Italiano ha esagerato ed è andato sopra le righe".
La vittoria che fa l’Atalanta la inserisce con certezza nella lotta scudetto?
"Le vittorie sporche… Il pericolo dell’Atalanta è sembrare troppo sorpresa di tutto. Se l’Atalanta attraverso Gasperini, è lui qui deve fare un ulteriore salto di qualità, riesce a tenere i piedi per terra contro le piccole si può lottare fino alla fine per lo scudetto".
Grande risposta a Udine del Napoli
"Io direi che possiamo mettere la spunta su tutte le fesserie che sono state dette dopo questi due risultati negativi sul Napoli di Conte. Tutto quel negativismo sugli azzurri era ingiustificabile. Ora, però, non lasciamo trascinare nel fatto che il Napoli non lotta per lo scudetto perché gli azzurri lo stanno facendo e lo faranno fino alla fine".
La partita di stasera?
"Vale di più per la Lazio, anche se l’Inter ha comunque da perdere. Se la Lazio mostrerà quella capacità e quella umiltà, che deve essere anche portata avanti dal mercato di gennaio, si potrà puntare a traguardi più prestigiosi".