
Durante l’appuntamento odierno con L’Editoriale è intervenuto sulle frequenze di TMW Radio il direttore Paolo De Paola. Queste le sue parole.
Un tempo a testa tra Napoli e Milan. Che partita è stata?
“Sorride il Napoli, ma lascia parecchi dubbi sull’impostazione iniziale del Milan di Conceicao. È un delitto non schierare Leao, la partita è cambiata clamorosamente appena è entrato e il colpo del 2-2 era nell’aria. Il Milan non può essere così sciatto a inizio partita, non è la prima volta che succede tutto questo. Una scelta tecnica del genere è da sprovveduti”.
Terzo approccio sbagliato dal Milan, non prepara bene le partite?
“Nel Milan c’è un problema Theo Hernandez che lascia troppi spazi a livello difensivo. Se metti Leao vicino a Theo cambia la situazione, è una coppia che non può essere scollegata. La fase difensiva è nulla, se abbandoni a sé stesso Theo a livello difensivo va in difficoltà. Come fa l’allenatore a non capire questo? È un errore così clamoroso, io sarei intervenuto già dopo il primo gol del Napoli. Devi porre rimedio subito, togli Joao Felix e metti Leao. Evidentemente Conceicao non ha questo coraggio, il coraggio non va espresso con le parole ma con i fatti”.
Joao Felix continua a essere un enigma?
“Non lo so, a me piace tantissimo ma mi sembra un giocatore fragile e lunatico. Questo non va bene, a certi livelli se hai quel talento naturale devi esprimerlo in campo. Se questo talento viene messo da parte evidentemente non sei all’altezza”.
Napoli dai due volti ieri al Maradona.
“Il secondo tempo è stato preoccupante, il Napoli si difende attaccando e questo è il credo di Conte. Da dopo il gol del Milan ci ha capito ben poco il Napoli, si è chiuso nell’area di rigore e credo che questo non sia affatto piaciuto Conceicao. Su Conte bisogna dire che lo scorso anno Milan e Juventus non lo hanno cercato, mentre quest’anno ci stanno pensando eccome. Si può supporre che un allenatore come Conte possa far comodo a entrambe”.
Cosa lascia il successo dell’Inter di ieri?
“L’Inter ha avuto un atteggiamento da schiaffi. Anche nel primo tempo l’Udinese è stata in partita, ma Inzaghi si vuole svegliare? Si vedeva che Solet era il giocatore più in palla dell’Udinese, vuoi mettere un centrocampista su di lui? Non è possibile che Solet faccia un’azione solitaria e rischiare addirittura di pareggiare la partita poi nel finale”.
Le parole di Manna lasciano una porta aperta per l’uscita di Conte?
“Non è una porta chiusa, è stato lasciato un dubbio. Conte è l’allenatore del Napoli e il direttore sportivo dovrebbe dire che è l’allenatore del Napoli, non ‘si vedrà’. A Conte era stata chiesta l’Europa, se dovesse arrivare secondo bisogna fargli un monumento”.
Cosa è cambiato con Tudor in casa Juventus?
“Tudor ha l’occasione per arrivare addirittura terzo, l’Atalanta è a tre punti. Chiaramente deve guardarsi alle spalle, in tante stanno salendo e il prossimo confronto tra Roma e Juventus è da brividi. Vincendo la Roma raggiungerebbe la Juventus, è un’occasione troppo ghiotta per i giallorossi. L’Atalanta è stata inglobata nella lotta Champions e ci sono tante squadre in lotta per queste due posizioni. Tudor ha messo gli uomini al posto giusto. Si è visto che Koopmeiners è completamente fuori forma, è macchinoso e non credo sia lui. Deve rifare una preparazione giusta, è stata un’annata storta. Yildiz è un faro, ma deve trovare questa continuità. Nico Gonzalez mi è piaciuto molto, specialmente nel primo tempo dove ha superato l’avversario e ha messo in difficoltà il Genoa. Sull’assetto difensivo ho qualche dubbio, la Juve è la seconda miglior difesa con 28 gol subiti ma c’è qualche incertezza sui difensori e sulle operazioni di mercato. C’è un’ondata di juventinità che sta tornando e che Elkann deve cogliere. C’era stata una decadenza nella Juve e va ritrovata la juventinità, bisognerà capire quanto potere avrà Giuntoli. Le cifre spese in estate, l’uscita di Kean e di difensori rimpiazzati con giocatori costosi, tutto questo dovrà dare dei risultati altrimenti viene meno il progetto. Serve una figura in grado di aiutare un direttore sportivo come Giuntoli, perché non pensare a uno come Del Piero o Platini? Nella società può essere un confronto tra chi deve fare il mercato e chi deve fare i conti con le spese”.