Il giornalista Massimo De Luca a Maracanà, nel pomeriggio di TMW Radio, ha parlato dei temi del campionato.
Che ne pensa del pareggio della Roma a Napoli?
"La Roma è diventata una squadra, vedo una volontà precisa e degli schemi che prima non c'erano. Non si capisce però perché ancora regali dei tempi interi agli avversari. La capacità di rimontare rappresenta una volontà precisa che prima non c'era. Manca ancora qualcosa per avere ambizioni più grandi, ma rispetto alla Roma che abbiamo visto precedentemente è un grande passo avanti. E cambia anche il giudizio su Mourinho, che sta diventando positivo".
Come interpreta il rallentamento del Napoli? Ha ancora speranze Scudetto?
"Per me è fuori, perché era troppo importante vincere con la Roma, visto come stanno andando Milan e Inter. Non ho una spiegazione. Ha subìto assenze pesanti durante il periodo della Coppa d'Africa ma ha retto e sta ottenendo risultati deludenti adesso che ha recuperato tutti. Pensavo che Osimhen fosse un fattore determinante nel finale di stagione, perché nessuno ha un attaccante di questo tipo. Meglio lui di Abraham? Sì, mi sembra più incisivo sottorete, anche se il romanista ha fatto un'ottima stagione".
Con Ancelotti il Napoli sarebbe andato meglio?
"Non lo so. Il rapporto tra Ancelotti e Napoli si è chiuso in maniera non troppo serena e mi chiedo perché non abbia reso come dovuto e potuto. Credo che le difficoltà della piazza condizionino. Napoli e Roma scontano sempre quella paura di vincere che subentra quando davvero puoi fare l'impresa. Sembra quasi che la non consuetudine alla vittoria degli Scudetti alla fine agisca in qualche modo, facendo sbagliare i passi decisivi".
La Roma la considera nella corsa Champions?
"No, è troppo tardi e troppe occasioni si sono perse. E mi fa pensare il fatto che l'ultimo ko sia stato con la Juve, dove è riuscita a perdere una partita ormai vinta. Vuol dire che la squadra stava maturando prima e mi fa pensare a quanto di più avrebbe potuto fare".