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Brini: "Ascoli? Il campionato di C non è semplice. Ternana? Ottimo campionato nonostante la penalizzazione"
26 nov 2024 17:17Calcio
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Fabio Brini, allenatore ed ex calciatore, è intervenuto nel corso di "A Tutta C" a TMW Radio per commentare vari temi. 

Che idea si è fatto sulla situazione dell’Ascoli?
"Il fatto di assemblare una squadra che magari non è ancora pronta per questo campionato non aiuta. Spesso e volentieri si affronta questo campionato con la voglia di tornare subito ad alti livelli. Il campionato di C, però, non è facile e servono giocatori di categoria. Spesso e volentieri si cercano giocatori non sempre di questa categoria. Le scelte societarie, poi, non aiutano certe situazioni. All’ambiente, abituato alla A e alla B, la situazione sta un po’ stretta".

Rispetto ai suoi c’è meno pazienza per gli allenatori?
"Sicuramente le cose sono un po’ cambiate. Prima c’era più pazienza o voglia di aspettare. Una volta Zaccheroni disse che il presidente e il DS bravi sono quelli che ti danno 3 settimane in più nel momento di difficoltà. A oggi non c’è più quella pazienza. Spesso accade che viene fatta una rosa magari non all’altezza o comunque non con le giuste caratteristiche e il primo a pagare è l’allenatore".

Sulla Ternana invece? Ottimi risultati no?
"È il discorso dell’Ascoli. Sono delle piazze dove la C va stretta sia per il calore dei tifosi che per l’abitudine. Ad Ascoli e a Terni, poi, il calcio è la cosa principale della città. La Ternana sta facendo un campionato molto positivo, nonostante la penalizzazione di due punti. Hanno dei giocatori importanti. Abate, poi, alla sua prima esperienza, sta facendo bene. Io credo che questi ambienti, comunque, debbano essere uno stimolo in più per i giocatori. Se mi viene detto che per questo c’è tensione e nervosismo io rispondo che non puoi essere calciatori se ti preoccupi di queste cose. Io in quelle piazze mi ricordo che non c’era bisogno di motivare i calciatori perché lo facevano i tifosi".

Le sta piacendo il lavoro di Zauli a Foggia?
"È un ottimo allenatore che sta facendo quello che deve fare in una piazza importante. Anche lui per me è un po’ frenato dalle questioni societarie. Io credo che queste entrino sempre, purtroppo, in campo. Purtroppo ormai i presidenti sono cambiati, prima c’erano presidenti della stessa regione se non proprio della stessa città".

A oggi quale le sembra il girone più intrigante?
"Le squadre sono quelle: nell’A c’è il Padova che vuole salire come il Vicenza. Ci sono tante squadre e piazze che la C non dovrebbero nemmeno farla. Per me bisognerebbe fare due gironi di Serie B perché non ha senso che alcune società siano in C. In ogni girone, poi, ci sono 3-4 club che si giocano la promozione. Nel C penso che il Benevento faccia un campionato a parte".

Lei lo ha allenato, si aspettava che Troise facesse così bene da allenatore?
"Intanto partiamo dal presupposto che prima del calciatore bisogna parlare dell’uomo. Con me è stata una persona eccezionale. Era un ragazzo di una serietà incredibile. Credo che questo aspetto influisca spesso e tanto nelle caratteristiche del calciatore e dell’allenatore. Per me non è una novità lui. Non mi meraviglio".


C’è un portiere in Serie C che l’ha colpita particolarmente ?
"Noi avevamo e abbiamo grandi portieri però c’è il vizio di andare a prendere i ragazzi stranieri, con tutto il rispetto per loro. Penso però che se vediamo i giorni di C ci sono dei portieri importanti. Io parlo per la Serie A e la Serie B".

Giuseppe Vignola