
Durante l'appuntamento odierno con L’Editoriale sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto Paolo De Paola. Queste le sue parole:
Cosa lascia Milan-Roma di ieri?
“Quella del Milan è una posizione abbastanza blindata, un terzo posto importante per la Champions con nove punti di vantaggio sul quinto posto e il Milan ora può pensare anche a togliersi qualche soddisfazione. Dipenderà da Juve-Sassuolo la possibilità di avvicinarsi al secondo posto, magari poi sperando anche nella rimonta al primo posto. Non mi è sembrato ancora un Milan in piena salute, sul 2-1 c’è stato qualche sbandamento di troppo e la Roma poteva anche pareggiare. La partita è stata chiusa dal meraviglioso gol sull’asse Theo-Giroud, ho la sensazione che il Milan possa fare sempre gol ma che non sia solido dietro. La difesa mi sembra troppo compassata, nonostante la buona prestazione di Gabbia.”
Un commento sull’annata travagliata degli arbitri e le parole di Rocchi?
“Serve un’ammissione di responsabilità, Rocchi purtroppo ha dimostrato di non avere la giusta calma. C’è stata un’apertura nel chiarire certe situazioni, ma se il designatore perde la calma e dice di essersi rotto per delle critiche agli errori ammessi dallo stesso designatore allora non va bene. “Mi sono rotto” non va bene, io non ho grande stima del personaggio Rocchi dal punto di vista tecnico, non mi è sembrato un grande arbitro e non mi sembra avere la personalità di un Rosetti o un Collina. Non bisogna perdere le staffe come ha fatto Rocchi. Il rigore di Napoli-Salernitana è osceno, ci parlano di episodi codificati ma alla base del calcio c’è la lealtà e in questa situazione non c’è lealtà, questi rigori codificati non hanno senso.”
Cosa pensa del nuovo format della Supercoppa?
“A volte mi spiace dare ragione a Sarri perché spesso sbaglia, ma su questo tema sono in totale accordo con le sue parole. È chiaro che i soldi siano lì, ma questa partita è stata sballottata perché le squadre che si dovrebbero affrontare nella finalissima non entusiasmano il popolo internazionale e per questo viene fatta la Supercoppa a quattro squadre. E allora vale la pena fare questi trasferimenti e modificare così tanto il calendario, con viaggi e cambio di temperature, per non ottenere un ritorno mediatico? Non ne vale la pena, è una formula e una scelta sbagliata e sposo in pieno le parole di chi critica questa formula.”