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Il podio della settimana di Impallomeni: "Gasperini 10 con lode, che storia Joselu. Roma comunque da 8"
10 mag 2024 18:07Calcio

Sul gradino più alto del podio ci va lui, Gian Piero Gasperini, che a 66 anni diventa l'allenatore più anziano a disputare una finale di Coppa Europea, dopo Joe Fagan, mister del Liverpool 83-84 in Coppa dei Campioni. Non ha ancora vinto, ci saranno ancora dei giorni per saperlo, ma ha già stravinto per il suo super-lavoro compiuto in questa bella ed operosa provincia d'Italia. Anni di costruzione e ricostruzione insieme con la famiglia Percassi, Bergamo calcistica sono loro, ma soprattutto lui: Gian Piero Gasperini. Lui e l'Atalanta per la prima volta in una finale europea, quella di Europa League. L'Atalanta disintegra il Marsiglia e vola a Dublino, consacrando dunque la sua guida. L'Atalanta gioca un calcio veloce, verticale e a tratti spettacolare. Quando sta bene non ha limiti. Voto a Gasperini, 10 con lode, perché ha anche il merito di tenere in corsa fino alla fine della stagione la sua squadra. In corsa e di corsa per tutto. Vista Champions in campionato, domenica scontro diretto con la Roma, e due finali, quelle di Coppa Italia ed Europa League raggiunte, già in tasca. C'è altro da aggiungere? Forse sì, ma basta e avanza già questo.

Ci sono state storie personali imprevedibili ed emozionanti come quella di Joselu, intruso per una notte al Santiago Bernabeu: doppietta al Bayern Monaco a 34 anni dopo essere retrocesso lo scorso anno con l'Espanyol e carta di riserva a sorpresa per il post-Benzema in questa stagione. Notte ancora magica per il Real Madrid di Ancelotti, sempre più mister Champions League (pronto a centrare un suo eccezionale pokerissimo con 5 vittorie nella coppa più prestigiosa d'Europa e alla sua sesta finale da allenatore). Mentre di Ancelotti sapevamo tutto, di Joselu, mesteriante dignitoso in giro per l'Europa con le maglie tra l'altro di Newcastle, Alaves e Espanyol, avevamo visto poco. Voto 9. Perché è l'uomo della differenza. 2 gol da bomber d'area di rigore. 2 gol per la storia. Sua e del Real Madrid alla 18esima finale in Champions. Joselu, l'antitesi madridista che si prende la scena. L'uomo che gioca un calcio comune capace di conquistarsi la copertina. Storia davvero incredibile, ma è tutto vero. 

E infine ci sono state prestazioni eroiche non andate a buon fine come quella della Roma, che però negli ultimi 4 anni è la squadra italiana che fa meglio di tutte. 4 semifinali europee centrate consecutivamente. Due finali, di cui una vinta. Si spiega anche così la prestazione di ieri. Una Roma commovente, al limite delle sue riserve fisiche e atletiche, con poche energie e tanto cuore. Riesce a trasformare una partita già segnata all'andata in una sorta di impresa.  La assapora, la sfiora ma non la centra. Eppure mai come in questa circostanza  l'imbattibilità quasi mistica del Bayer Leverkusen, ricordiamo 49 partite senza perdere, vacilla. De Rossi, Svilar e Paredes ci hanno provato, ma alla fine è uscito tutto il valore e il merito dei tedeschi, quasi sempre dominanti sia all'andata che al ritorno, grazie a una differenza sostanziale di ritmo, dinamismo e grazie in particolare al lavoro enorme fatto dal suo allenatore Xabi Alonso. Voto alla Roma 8. Non perché ha giocato una super partita, ma perché ha saputo interpretare la partita come meglio non avrebbe potuto fare con orgoglio e personalità. Bravo De Rossi. Bravi tutti.

Daniele Petroselli